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Benvenuto ai lettori di fataturbina

La verità esiste per il saggio,
la bellezza per il cuore sensibile,
ENTRAMBE
si appartengono.

L.van Beethoven

martedì 30 marzo 2010


È STATA BATTEZZATA "SMM J2135-0102"

Scoperta una nuova galassia
Produce 250 soli ogni anno

Risale a 10 miliardi di anni fa: i vivai di stelle si formano cento volte più velocemente che in formazioni più vicine

Una ricostruzione della galassia SMM J2135-0102 (Afp)
Una ricostruzione della galassia SMM J2135-0102 (Afp)
MILANO - SMM J2135-0102. È il nome che gli astronomi hanno dato a una galassia la cui esistenza è stata scoperta solo ora, grazie a un'indagine fatta con il telescopio Apex. Per la prima volta sono state ottenute misurazioni dirette delle dimensioni e della luminosità di regioni di formazione stellare, ma la galassia è talmente distante che ciò che vediamo ora avveniva 10 miliardi di anni fa. Una "lente gravitazionale" cosmica fornisce un immagine così ravvicinata che sarebbe altrimenti impossibile da ottenere: un colpo di fortuna che ha rivelato una frenetica formazione stellare nelle galassie dell'universo primordiale, con vivai di stelle che si formano cento volte più velocemente che nelle galassie più vicine.
250 SOLI ALL'ANNO - La ricerca è stata pubblicata sulla rivistaNature. Gli astronomi stavano osservando un massiccio ammasso di galassie con il telescopio Atacama Pathfinder Experiment (situato sull’altipiano di Chajnantor nelle Ande Cilene a un'altitudine di 5.000 metri), a lunghezze d’onda submillimetriche, quando hanno trovato una galassia nuova e brillante come non mai, più distante da noi dell’ammasso stellare e delle più brillanti galassie finora mai osservate. La luminosità è dovuta al fatto che i grani di polvere brillano dopo essere stati scaldati dalla luce stellare. «Stimiamo che SMM J2135-0102 stia producendo stelle a un ritmo equivalente a circa 250 soli all’anno - dice Carlos De Breuck, un membro del gruppo -. La formazione stellare nella sua nube più grande è differente da quella nell'universo locale, ma le nostre osservazioni suggeriscono anche che dovremmo essere in grado di usare una fisica di base simile a quella delle più dense regioni di formazione stellare nella galassie vicine per capire come nascono le stelle in queste galassie più distanti».
LENTE GRAVITAZIONALE - La nuova galassia SMM J2135-0102 è così brillante proprio grazie al massiccio ammasso di galassie che si trova in primo piano. La sua enorme massa curva la luce della galassia più distante, funzionando come una lente gravitazionale. Così come fa un telescopio, ingrandisce e rende più brillante la galassia distante e grazie al fortuito allineamento fra l’ammasso e la galassia distante, quest’ultima viene ingrandita di 32 volte. «L’ingrandimento ci mostra la galassia con un dettaglio senza precedenti, anche se è così distante che la sua luce ha impiegato circa 10 miliardi di anni a raggiungerci» spiega Mark Swinbank dell'università di Durham, primo autore dell’articolo che riporta la scoperta. L’ingrandimento ha fatto capire che le nubi di formazione stellare possono essere individuate all’interno della galassia, fino a una scala minima di alcune centinaia di anni luce, quasi le stesse dimensioni delle nubi giganti nella nostra Via Lattea. Queste "fabbriche di stelle" sono simili per dimensioni a quelle della Via Lattea, ma cento volte più luminose, il che suggerisce che la formazione stellare nelle prime fasi di vita di queste galassie sia un processo molto più vigoroso di quello tipicamente visto nelle galassie più vicine a noi sia nello spazio che nel tempo.
Redazione online
22 marzo 2010(ultima modifica: 23 marzo 2010)© RIPRODUZIONE RISERVATA

AL CERN DI GINEVRA - «NUOVA ERA DELLA FISICA»

Riuscito l'esperimento delle collisioni
di particelle a velocità record

I protoni si sono scontrati all'energia di 7.000 miliardi di elettronvolt (7 TeV) nell'anello da 27 chilometri dell'Lhc

GINEVRA – Dopo oltre vent’anni di lavoro, il settembre nero 2008 in cui il più grande acceleratore del mondo LHC del Cern veniva acceso e cadeva vittima di un incidente che lo paralizzava per oltre un anno, oggi alle 12.39 le prime collisioni tra nuvole di protoni avvenute nel tunnel sotterraneo hanno segnato l’avvio di «una nuova era della fisica», come ha ricordato Rolf Hewer, direttore generale del centro ginevrino. Che aggiungeva saggiamente: «Con la fisica bisogna avere pazienza».

VERSO LA VELOCITA' RECORD - In effetti la grande macchina che corre nell’anello sotterraneo lungo 27 chilometri è un concentrato di nuovissime tecnologie mai sperimentate. Quando toccherà la potenza massima di 14 TeV grazie ai magneti superconduttori che funzionano a 271 gradi sotto zero, raggiungerà un’energia mai raggiunta sulla Terra generando una realtà fantastica: quella dell’universo appena nato quando aveva appena una frazione di secondo. Questo permetterà di vedere un mondo nuovo teorizzato dagli scienziati ma finora mai verificato.


LE PRIME COLLISIONI - Oggi, oltre, alle prime collisioni si è arrivati a 7 Tev e si è superato di quasi quattro volte l’acceleratore finora più potente, il Tevatron americano di Chicago. Ora i seimila scienziati coinvolti dall’LHC (Large Hadron Collider) incominciano a lavorare con i quattro esperimenti posti lungo l’anello. E tre sono diretti da italiani dell’Istituto nazionale di fisica nucleare: Fabiola Gianotti, Guido Tonelli e Paolo Giubellino.
La gioia degli scienziati alla conclusione dell'esperimento (Afp)
La gioia degli scienziati alla conclusione dell'esperimento (Afp)
La supermacchina mostrerà se esistono mondi in altre dimensioni come la fantascienza ci ha raccontato ma i ricercatori cercheranno in particolare la famosa “particella di Dio”, il bosone di Higgs, che spiega perché tutti i corpi hanno una massa. Intanto i primi scontri tra i protoni hanno nello stesso tempo sconfitto coloro che credevano che al Cern si creavano buchi neri capaci di distruggere la Terra. La scienza ha vinto.
Giovanni Caprara
30 marzo 2010© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

SI APRONO SPIRAGLI PER UNA MIGLIORE DATAZIONE DELLA SACRA SINDONE

Nuova tecnologia
per la datazione delle opere

Non comporta l’asportazione di un campione, come nel caso del metodo del radiocarbonio.

La Sacra Sindone di Torino
La Sacra Sindone di Torino
MILANO –
 Il metodo del carbonio 14 o radiocarbonio ha troppe controindicazioni e rischia di compromettere per sempre opere d’arte preziosissime. Per questo un professore di chimica archeologica del Texas ha studiato una metodologia alternativa, chiamata estrazione del plasma, consistente in una lenta e delicata ossidazione dell’oggetto da analizzare al fine di produrre anidride carbonica per l’analisi. In questo modo non è necessario danneggiare la superficie dei reperti.
NIENTE COMBUSTIONE - Il merito va al dottor Marvin Rowe e alla sua équipe della Texas A&M University: «Questa tecnica rivoluzionerà il radiocarbonio», promette il professore, spiegando che non sarà più necessario asportare porzioni di tessuti o materiali. In sostanza l’intero oggetto da analizzare verrà posto in una camera in cui è presente il plasma (lo stesso gas utilizzato per gli schermi televisivi) che produrrà anidride carbonica necessaria all’analisi C-14 senza compromettere la superficie e con molta delicatezza. L’equipe statunitense ha già testato con successo questa tecnica, chiamata anche non-destructive carbon dating (datazione al radiocarbonio non-distruttiva), su 20 reperti, tra cui una mummia egiziana.
IL RADIOCARBONIO – Il padre di questo metodo si chiamava Willard Frank Libby e questa invenzione gli valse un Nobel nel 1960. Si tratta di un sistema di datazione che permette di attribuire una data a ogni materiale di origine organica, ma presenta molte controindicazioni, come testimonia la stessa storia della Sacra Sindone. Innanzitutto presuppone che la concentrazione di C-14 nell’atmosfera sia immutata nel tempo. Infine viene fatta prelevando alcuni campioni, successivamente indotti a combustione in una piccola camera di vetro, con il conseguente pericolo che vengano danneggiati.
LA SACRA SINDONE - Nel 1978 fu costituito il Progetto di ricerca sulla Sindone di Torino (STURP), il cui gruppo di lavoro era composto da una trentina di scienziati, sia atei che di differenti fedi religiose. La più celebre datazione del telo è del 1988 e fa risalire il lenzuolo a un periodo compreso tra il 1260 e il 1390. Ma tutt’oggi la questione rimane aperta e le obiezioni sono molte.
Emanuela Di Pasqua
24 marzo 2010(ultima modifica: 25 marzo 2010)© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

lunedì 22 marzo 2010

La Bellezza

LA Kalokagathia (Saffo VII-VI sec a.C.)
 "E'la cosa più bella della tera,
una schiera di cavalieri" dice.
"No,di fanti"."No,di navi."
E io penso,bello è ciò che si ama.
Farlo capire è cosa tanto facile,per ognuno.
Elena,che vedeva la Bellezza di tanti,scelse come 
suo uomo e il migliore
colui che spense la luce di Troia:
dimenticò la figlia,i genitori,
e andò lontano,dove volle Cipride,
perchè l'amava [.....]
Chi è bello,lo è finchè è sotto gli occhi,
chi è anche buono,lo è ora e lo sarà poi


Elena ritratta in due crateri.
(particolari)

sabato 20 marzo 2010


Prima di essere congelati i polpi erano vivi.....oooo se erano vivi.....Poi son stati congelati e pronti per i CARPACCIO.....

giovedì 18 marzo 2010



PIù POLPI SI ADOPERANO E PIù MATERIAPRIMA AVRAI A DISPOSIZIONE PER I CARPACCI SUCCESSIVI.1)pulire,sciacquare e scolare il polpo. 2)Immergerlo in poca acqua fredda per scottarlo fino al momento dell'ebollizione(circa 4 min).3)asciugare e raffreddare il polpo-salvare l'acqua della scottatura-4)tagliarlo in pezzetti non minuti e mischiarli tra loro.5)stendere il tutto,acqua della scottatura inclusa,in un contenitore,da alimenti e della capienza della quantità di tagliato che avrai ricavato.6)Si dovrà pressare ,con coperchio rovesciato od altro peso,perchè si abbia un amalgama del tutto.7)L'acqua della scottatura riempirà gli interstizi tra i vari pezzi.8)una volta ben pressato lo si mette in congelatore con ancora il peso.Al momento dell'appettito si prende il contenitore dal quale si toglierà il polpo congelato e gelatinoso-ecco l'acqua di cottura-che avrà la forma del contenitore usato(quadrato,rettangolare ecc)e dopo il tempo necessario che permetta al coltello di tagliare a fette il risultato dell'operazione,stenderemo in un vassoio la quantità di fette di polpo che vorremo utilizzare per il carpaccio.
e fette saranno ricoperte di succo di limone per il tempo necessario al virare al biancastro del colore della carne(circa un'ora o poco più).Sgocciolato il vassoio ,dal limone, lo si copre con ottimo olio e di una spolverata di trito di peperoncino,aglio e basilico.Ancora una manciata di minuti-25.30- e buon appetito!!

mercoledì 17 marzo 2010

mercoledì 10 marzo 2010

Antica Cetra greca e Aulos



Le origini della Musica



L'origine della Musica è tuttora una questione controversa e praticamente d'impossibile soluzione mancando documenti storici ed essendo troppi i secoli che ci dividono dall'alba della vita.

Gli studiosi comunque hanno elaborato delle teorie basate su ipotesi che portano a concrete intuizioni.

L'uomo nei primi tempi della sua civiltà,aveva suddiviso il mondo in spiriti buoni e cattivi ed erano questi spiriti che con il loro influsso regolavano il creato.
Tutti i fenomeni fisici,quali i suoni,i rumori della natura erano,per l'uomo primitivo,le voci degli spiriti che dimoravano negli oggetti e negli animali.L'uomo,per accattivarsi questi spiriti,ne forgiava le sembianze in TOTEM(=statuette)che venerava.
Durante le cerimonie propiziatrici l'uomo,di solito lo stregone,imitava con la voce,con la pantomima il suo totem,con il quale immaginava di identificarsi e quindi di acquistare la sua protezione e da questi riti magici nascevano i canti-totem. Nonostante le diverse epoche di nascita e di latitudini tutti i popoli concordamente attribuiscono alla Musica un'origine divina.Per gli Egiziani era il dono di Osiride,per gli Indiani di Brahama,per gli Ebrei un dono di Jubalil primo inventore di tutti gli strumenti a fiato e a corda fra i quali il sacro schofar,corno ricurvo usato anche oggi nei riti sacri delle Sinagoghe.
Il patrimonio leggendario degli Elleni tramanda che il messagero degli dei Mercurio,camminando sulla spiaggia urtasse una testuggine morta e alcuni tendini essiccati risuonassero:così sarebbe nata la Lira; tramanda ancora che Orfeo col suo canto commovesse le fiere, che Anfione al suono della cetra facesse sovrapporre i massi delle mura della città di Tebe.
Da queste favole si arguisce che l'uomo ha sempre attribuito alla Musica una potenza soprannaturale sia sulle facoltà spirituali che su quelle fisiche!!
La Musica quindi,si generò con le prime forme di vita e, con l'evolversi della civiltà,per merito delle capacità creative dell'uomo stesso,essa si è affinata sempre più,lasciando lungoil camminodei secoli,la testimonianza della sensibilità dell'animo umano e il segno della sua creatività.

Chopin, un 2010 di commemorazioni ed un museo high tech


Aveva 20 anni Chopin quando lasciò per sempre la Polonia, ma l’anima ha radici più profonde di ogni immaginazione. E così quando il compositore morì, nel 1849, dopo aver trascorso l’altra metà della sua vita a Parigi, la sorella Ludwika riportò a casa il suo cuore, oggi custodito come tesoro nazionale nella chiesa di Santa Croce a Varsavia.
In questo 2010 che segna il 200mo anniversario della nascita di Frederic Chopin, nella sola Polonia si contano almeno 2300 eventi commemorativi, alcuni dei quali destinati a superare i confini del paese. Come quel “Festival Chopin e la sua Europa”, che comincerà ad agosto nella capitale ed al quale parteciperanno alcuni tra i più prestigiosi musicisti del mondo. Qualche nome: Martha Argerich, Mitsuko Uchida, Nelson Freire.
Il ritrstto incompiuto di Chopin realizzato dal suo amico Eugène Delacroix
Ci sarà anche Maurizio Pollini, che è l’unico italiano ad aver vinto il prestigiosissimo “Concorso Chopin”.
E poi un evento intercontinentele, organizzzato da laFolle Journée di Nantes – uno dei festival musicali più importanti d’Europa – che porterà a Bilbao, Tokyo, Rio de Janeiro la musica di Chopin e che si concluderà a Varsavia nel mese di giugno.
A dare idealemnte il via alle celebrazioni chopiniane è stata, lo scorso primo marzo (data di nascita del compositore) la riapertura nel seicentesco Palazzo Ostrogski di Varsavia del Museo Chopin, diventato il più tecnologico ed avanzato museo biografico del mondo. Ed a realizzare questa trasformazione sono stati due architetti milanesi: Ico Migliore e Mara Servetto. La casa Chopin è piena di sorprese ma forse la cosa che oggi la caratterizza maggiormente è la possibilità data a ciascun visitatore di costruirsi un percorso ad hoc partendo dalle proprie conoscenze in campo musicale. Si forniscono i dati all’ingresso (età, esperienze musicali, eventuali handicap, lingua) e si può intraprendere il proprio percorso personalizzato tra le undici sale che contengono almeno cinquemila “pezzi”. In una sala da concerto, dove troneggia un pianoforte, c’è la possibilità di aprire le partiture di Chopin e seguire l’esecuzione scelta attraverso un video musicale; speciali accorgimenti tecnologici consentono inoltre la fruibilità del museo a coloro che hanno deficit sensoriali, mentre appositi spazi sono stati dedicati all’approccio dei bambini. E’ poi possibile  osservare gli ambienti dove il compositore viveva e persino sentire il profumo di viola che tanto amava.

giovedì 4 marzo 2010

Akice Sara Ott talentuosa pianista giapponese

Akice Sara Ott è l’esecutrice di “Chopin – Complete Waltzes” il cd di debutto inciso dalla Deutsche Grammophon, distribuito da Universal classic music, della giovane pianista giapponese che si accinge a conquistare l’attenzione a livello internazionale. Nel corso del 2007 ha offerto un recital, a Monaco e di lei il giornale “Süddeutsche Zeitung” ha detto: “La Ott conferisce un fascino poetico personale e travolgente alla musica trasportando l’ascoltatore in estasi”. Più recentemente le critiche defiscono addirittura “diabolico” il suo talento pianistico.

Storia e ricetta del vero cacciucco livornese

Questa ricetta me l'ha mandata un mio amico,vero livornese di Livorno...
il cacciucco livornese è uno dei tanti piatti toscani di recupero,quali la ribollita-la panzanella-l'inno di garibaldi(lesso con patate),nati per non buttar via nulla.Nei primi novecento i pescatori livornesi vendevano il pescato pregiato e gli scarti li usavano per il cacciucco:scorfani,gallinelle,tracine,murene,gronghi,palombi,gattucci ed altri pesci liscosi con aggiunta di qualche seppia,totano, e polpo di scoglio(tentacoli con doppio bottone!)e qualche cicala(conocchia) erano le basi di un buon cacciucco come vedremo.
Prima di andare avanti con la ricetta VERA è doverosa una precisazione:si è parlato di pesci di scarto e trovare nel cacciucco mazzancolle,scampi o addirittura aragoste la dice lunga sulla mistificazione della vera origine livornese del piatto che state mangiando.Per 4 buone forchette,saranno necessari 1,5 kg di pesci liscosi e 1,5kg tra seppie,totani e polpi

di scoglio-si riconoscono dalla doppia fila di bottoni sui tentacoli-ed ancora un mezzo chilo di cicale-o conocchie-
dopo aver eviscerato e scagliato i pesci da zuppa lasciando interi i piccoli e tagliato gli altri ed ancora fatto a troccoli polpi seppie e totani ed aperto per lungo le cicale si mette a fuoco una casseruola con fondo d'olio d'oliva,aglio e salvia,peperoncino.Soffriggere,quindi mettere i troccoli di polpo seppia e totano bagnando con vino bianco ed aggiungere pomodori a pezzi e rimestando far cuocere per 20 min,aggiungendo mano mano i pesci da zuppa(teste e lische incluse).controllare la cottura a fuoco lento ma vigoroso.Avrete,a parte ,preparato delle terrine sul cui fondo adagerete fette di pane abbrustolito e ben agliato.qualche altro minuto di cottura e con un bel ramaiolo distribuirete pesce e sugo dalla casseruola alle terrine;il vino ha da essere rosso e alla fine le dita hanno da essere unte dell'intingolo .attenti alle lische e il cacciucco si gusta senza la cravatta e per digestivo un bel ponce alla livornese-buon appetito!!!!
Ovviamente tante sono le varianti che possono dipendere dal pesce pescato e disponibile sul mercato in quel momento,dalla salvia fresca,dai peperoncini più o meno piccanti,dalla disponibilità del pomodoro fresco-oggi si usa la passata che nel novecento non esisteva-dal pane raffermo d'origine contadina ecc. ecc.
Ed ora una storiella per aiutare la digestione:-una mamma porta il suo piccolo di 6 mesi dal medico,ha il viso paonazzo ,suda e piange e la mamma implora-gli faccia qualcosa,dottore-questi visita il bambino,gli palpa il pancino gonfio e chiede alla madre cosa gli abbia fatto bere-solo mezzo bicchiere di vino,risponde-"mezzo bicchiere di vino!? ma è matta?del latte gli deve dare!"- dottore,ma mi faccia il piacere,dopo il cacciucco cosa gli dò,il latte?-